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Inaugurazione del Festival FolloWme

 

Pinacoteca Civica di Follonica

Sabato 28 Settembre 2019, 17:30 - 20:00
L'evento è: Confermato
 
Categoria: Arte Letteratura e Musica
Comune di Follonica

 

Inaugurazione della mostra fotografica "I'm la Karl du Pigné" di Fausto Podavini.
Incontro con l’autore e Stefano Mastropaolo del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli.
Performance con le Drag Queen in collaborazione con Cantiere Cultura

“La Karl è quella parte di me che rappresenta il completamento di Andrea, così come Andrea non può prescindere dalla Karl.

Con questa frase Andrea Belardicurti, in arte La Karl du Pigné, definisce sé stesso.

Ironica e acuta la Karl, timido e schivo Andrea. Due stili diversi, interdipendenti e complementari l’uno con l’altro anche nelle battaglie di difesa dei diritti delle persone LGBT.

Drag Queen un termine inglese che definisce attori o cantanti che si esibiscono in imitazioni, cabaret e balli, indossando trucco e abiti femminili. Non è un semplice travestimento e non indica necessariamente un orientamento di genere verso persone dello stesso sesso, in gioco è però sempre l’esplorazione artistica della propria identità capace di accettare e sviluppare le parti diverse di sé.

Andrea già dalla fine degli anni ‘80 è entrato come socio del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli, che prende il suo nome dallo scrittore attivista omosessuale deceduto nel 1983, divenendo promotore di una cultura per la difesa dei diritti della persona e della sua libertà di essere. All’interno dell’associazione Mario Mieli, Andrea ha lottato, con professionalità e competenza, per l’affermazione di una sessualità e un’identità di genere scelta, mentre La Karl ha portato, con il suo charme da star, alla visibilità del grande pubblico questi stessi valori.

Fare la Drag richiede competenza e abilità artistica, così come cultura e personalità spiccata: gli spettacoli non sono mera provocazione ed esibizione burlesca, bensì rappresentazione dell’eccesso per veicolare messaggi ben consolidati di libertà di espressione e divertimento di essere, anche rompendo le aspettative sociali.
Secondo questa prospettiva la Drag Queen diviene un’icona di affermazione dei diritti omosessuali.

Il debutto della Karl è avvenuto in una delle serate romane gay, lesbiche e trans più famose d’Italia chiamate “Muccaassassina”, per continuare poi con spettacoli in piccoli locali o ristoranti fino alle rappresentazioni teatrali.

Drag Queen è una parola che Andrea ha associato ad equilibrio tra la sua parte maschile e quella femminile, perché il travestirsi gli permetteva di realizzare quella parte femminile che altrimenti sarebbe rimasta inespressa. Andrea definiva sé stesso come l’unione di due corpi, La Karl e Andrea, con un unico modo di pensare e vivere.

Il fotoreporter Fausto Podavini ha conosciuto Andrea Berardicurtui nel 2010. Inizialmente voleva raccontare il mondo delle Drag Queen, ma conoscendolo ha capito che concentrandosi su di lui avrebbe scoperto quel mondo da un punto di vista intimo, politicamente interessante, divertente e fortemente consapevole dei valori di affermazione di un’identità scelta.
Tra Podavini e la Karl è nata un’amicizia caratterizzata da confidenze, confronti e fotografie. L’ultimo scatto di Podavini risale a due mesi prima della morte di Berardicurti, avvenuta il 4 settembre 2018.


Fausto Podavini inizia il percorso fotografico prima come assistente e fotografo di studio per avvicinarsi sempre più alla fotografia di reportage, che lo porta ad intraprendere un percorso da freelance iniziando a collaborare con varie Ong per la realizzazione di reportage in Italia, Perù, Kenya ed Etiopia.
Nel 2009 inizia una collaborazione con il Collettivo Fotografico WSP, e ne entra a far parte definitivamente nel 2010, dove, oltre alla figura di fotografo, svolge l'attività di docente di fotografia di reportage. Oltre a vari lavori in Africa, Sud America e India, ha realizzato importanti progetti sul territorio italiano come un reportage sullo sport per disabili, un lavoro all'interno di un carcere minorile e un progetto sull'Alzheimer, che gli è valso il primo premio nella sezione Daily Life del World Press Photo 2013. Nel 2018, vince il suo secondo World Press Photo con il suo lavoro Omo Change, un long term che l'ha visto impegnato per 6 anni tra l'Etiopia e il Kenya. Nel 2017 è stato nominato Reporter per la Terra da Earth Day Italia. Oltre Il World Press Photo nel 2013 e nel 2018, è vincitore di altri premi internazionali quali Il Poy nel 2016 e nel 2018, il Sony, Yves Rocher Grant, il PDN Storytelling, il Kolga Tiblisi e ha pubblicato sulle più importanti riviste internazionali come 6Mois, LeVie/LeMonde, GEO ES, Stern, Internazionale, Donna Moderna, Espresso, D di Repubblica, Nathional Geographic, Days Japan, GEO Germania, GEO Francia. Attualmente fa parte dell'osservatorio Water Grabbing per documentare il problema dell'acqua nel mondo.

 

Pinacoteca Civica di Follonica

Piazza del Popolo 1/2

Follonica

58022