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Canto La Libertà: Incontro con Pietro Clemente e i Disertori

 

Circolo Arci Khorakhanè

Venerdì 15 Febbraio 2019, 18:00
L'evento è: Confermato
 
Categoria: Locali Pub e Ristorazione
Comune di Grosseto

 

Venerdì 15 febbraio alle 18 #spazio72 parleremo del 68 in Maremma e altrove insieme all'antropologo Pietro Clemente (professore emerito dell’Università di Firenze), alcuni studiosi di musica popolare (il coro “I Disertori”), l’Archivio delle tradizioni popolari della Maremma che insieme all’associazione ALCEDO ha organizzato l’incontro. L’iniziativa rientra nelle celebrazioni della Festa della Toscana, che in questa edizione è dedicata al messaggio di civiltà lanciato dai granduchi di Lorena ai regnanti europei. #FestaDellaToscana

Il libro, voluto dalla Rete delle Biblioteche e Archivi di Maremma, e curato da Paolo Nardini e Flavio Fusi, è stato realizzato con la collaborazione di molti di coloro che di quel periodo sono stati protagonisti. La pubblicazione del libro “Il ’68 in Maremma. Un figlio dei fiori non pensa al domani”, delle edizioni Effigi di Arcidosso, ha favorito una serie di riflessioni sul nostro passato recente, sui tempi che hanno preceduto l’avvento della stagione del terrorismo, sulla fine dei movimenti extraparlamentari di sinistra. La pubblicazione prende in esame sia l’aspetto interpretativo del movimento, come quello delle esperienze.

Dopo la cena al ristorante del Khorakhanè (è consigliata la prenotazione al 331-4779872), il coro “I Disertori” terrà un concerto attraverso il quale potremo ricordare la colonna sonora di quegli anni, con canti politici, sociali, antagonisti e della tradizione popolare. Nel panorama musicale popolare toscano, I Disertori sono senza dubbio il coro che svolge la più approfondita ricerca musicale in relazione al contesto culturale e sociale, e che più di ogni altro ha recepito l’eredità di Caterina Bueno, sia nelle modalità di raccolta delle informazioni, sia nel modo di riprodurre le musiche della tradizione.

Pietro Clemente, antropologo emerito dell’Università di Firenze, ha iniziato a esplorare la Toscana nel 1974, quando giunse all’Università di Siena, da Cagliari, insieme a Alberto Mario Cinese (il fondatore degli studi demo-etno-antropologici a Siena), prima di trasferirsi all’Università Sapienza di Roma e infine a quella di Firenze. Clemente ha esplorato la Toscana della tradizione, delle maggiolate e delle befanate, dei bruscelli, della poesia estemporanea e delle fiabe, dei piccoli musei della cultura contadina, ma anche la Toscana delle lotte contadine e operaie. Dopo aver progettato il Museo della Maremma di Alberese (mai realizzato), ha diretto, insieme a Piergiorgio Zotti l’Archivio delle tradizioni popolari, assumendo il ruolo di Garante scientifico. Il suo contributo per l’incontro di venerdì 15 febbraio è importante, anche perché Clemente, oltre a una serie di articoli sulle lotte contadine e operaie, nel 2002 ha pubblicato “Triglie di scoglio. Tracce del Sessantotto cagliaritano”, in cui oltre a ripercorrere le vicende del movimento nella sua città, propone delle riflessioni su quel periodo in cui il confine fra l’agire e l’essere agiti era difficile da individuare, e in cui ciascuno si impegnava per costruire una società più giusta.

Per informazioni e per prenotare la cena: 331-4779872

 

Circolo Arci Khorakhanè

Via Ugo Bassi 62

Grosseto

58100